Parola d’ordine: giochiamo a parlare! (età pre-scolare)

a cura della dott.ssa Marianna Esposito e del dott. Simone Kalman

Durante le scorse settimane abbiamo giocato con le funzioni attentive e con i processi di memoria. Questa settimana tocca al linguaggio.
Per tutti “linguaggio” vuol dire “parlare”. È di più: trasmettere i propri pensieri (o raccontarli a se stessi), verbalizzare le proprie idee, esprimere una scelta (“Per me una margherita, grazie!”); ma è anche protestare o litigare.
Le competenze linguistiche si fondano su alcune capacità di base: un vocabolario sufficientemente esteso, saper ordinare le parole una dietro l’altra per costruire una frase, saper smontare e rimontare i suoni delle parole per modificarne il senso. Ma c’è di più: la comunicazione si realizza nel continuo scambio tra due o più persone: non è solo parlare, ma anche ascoltare, riflettere, confrontare.
Parlare bene non è solo una questione di pronuncia: è anche riconoscere la differenza tra un amichevole “ciao” e un composto “buongiorno”.

Riscaldiamo la voce e la lingua…si comincia!

1. Proviamo qualcosa di nuovo?

• Un gioco mostruoso: utilizzando riviste, vecchie fotografie e disegni stampati da internet, ritagliamo parti del corpo, vestiti, scarpe e accessori. Come piccoli Frankenstein, divertiamoci a costruire personaggi e mostriciattoli assemblando i vari pezzi che abbiamo recuperato.
Lavoreremo sull’espansione del vocabolario (parti del corpo, colori, abbigliamento, oggetti), sul saper descrivere e saper formulare richieste in modo efficace. Largo ai mostri!

• Scatoline e scatoloni: classificare e categorizzare sono capacità cognitive che sostengono l’arricchimento del lessico. Prepariamo diversi oggetti o figure, di diverse categorie: animali, alimenti, oggetti, … Poi due pupazzetti, che avranno davanti un contenitore per ciascuno. I due personaggi chiederanno al bambino di arricchire i loro tesori/contenitori con gli oggetti che abbiamo preparato prima: il bambino dovrà smistarli per la categoria decisa dai pupazzetti. Da un lato gli alimenti, dall’altro i vestiti…vediamo cosa succede cambiando criterio: dividiamo per colore, o per dimensione, o per luogo…scopriremo che l’aquila andrà insieme all’elicottero.
• Il megafono: costruiamo un megafono a partire da un foglio di cartone o, ancora meglio, decorando un vecchio rotolo di carta asciugatutto. Divertiamoci con la voce: inventiamoci parole senza senso che l’altro dovrà
ripetere…il tutto amplificato!

2. I sempreverdi

• La spesa: gioco amatissimo dai bambini, facciamo finta di essere al mercato e decidiamo cosa comprare. Si può iniziare chiedendo una semplice denominazione, per poi sviluppare capacità di classificazione, descrizione e rievocazione per categoria. Quale verdura hai? Mi dai un
frutto rosso? Accidenti, inizia a piovere! Ce l’hai qualcosa per coprirmi?
• Simon Says: un classico che piace sempre ai bambini perché permette loro di diventare piccoli capi…sostenendo la capacità di formulare frasi sempre
più lunghe e complesse. E adesso: mani in alto!

• Libri: l’abbiamo sempre saputo, ora la ricerca scientifica ce lo conferma. La lettura condivisa di libri, anche brevi e semplici, è uno strumento preziosissimo per favorire l’arricchimento del vocabolario e l’espansione della frase…oltre che lo sviluppo della capacità di ascolto, della creatività, il riconoscimento delle emozioni e naturalmente il piacere di stare insieme. Ce ne sono tantissimi: sensoriali, con storie brevi oppure lunghe, statici
o a effetto, classici o strampalati…e non serve nemmeno leggere il testo, piuttosto facciamoci trasportare dalla fantasia e inventiamoci le storie a partire da quello che osserviamo. Scopriamo cosa succederà dopo? Non resta che voltare pagina ☺

3. Uno sguardo al passato: attività della tradizione e del folklore

Molti giochi della tradizione popolare, nella loro semplicità, sono preziosi strumenti per stimolare simultaneamente più capacità cognitive: la memoria, il linguaggio, la coordinazione…
• Facciamo finta: nei classici giochi “simbolici” il bambino rivive situazioni che conosce e ne inventa sempre di nuove. I vari ambienti conosciuti dal bambino (casetta, fattoria, cucina, …) si prestano benissimo ad arricchire le
capacità linguistiche attraverso piccoli interventi che l’adulto può fare per commentare ciò che il bambino sta facendo. Pian piano, possono diventare delle vere e proprie richieste: “Mettiamo la pecora lontano dall’albero?”. “Oh, che fame! Mi fai un panino? Ci serve: il pomodoro, l’insalata, il pane”. Poi invertiamo i ruoli! Con questo piccolo stratagemma avremo modo di esplorare alcune parti della frase (grande, piccolo, sopra, vicino, lontano, …) che ci permettono di arricchire le nostre frasi.

• Non morderti la lingua: scioglila!
Chissà se riesci a ripetere questi scioglilingua senza inciampare fra le parole! Proviamo? Su “portalebambino.it” abbiamo trovato queste belle illustrazioni: inventa il tuo disegno per il terzo scioglilingua!

I.

II. Sopra quattro rossi sassi quattro grossi gatti rossi.

4. Il nuovo che ci piace

Con la guida dei genitori e per periodi limitati nel corso della giornata, anche il tablet e le nuove tecnologie forniscono attività utili e sicure. Per quanto riguarda il linguaggio, è importante ricordare che impariamo a parlare…parlando. È l’interazione con qualcun altro che ci permette di sviluppare in modo solido e completo le abilità linguistiche. Programmi in TV e app possono sostenere l’espansione del vocabolario ma non potranno mai sostituire lo scambio in carne ed ossa. Ben venga l’utilizzo della tecnologia, ma preferibilmente in presenza di un adulto. Ecco uno spunto:
• Pango: una app interessantissima che funziona come un libro interattivo. Vengono proposte diverse scenette, semplici ma mai banali, in cui il bambino può intervenire direttamente toccando i personaggi e gli oggetti. Il tutto si svolge senza parole: con la guida dell’adulto si può arricchire la scena commentando quello che accade o facendo previsioni su cosa potrà succedere.

5. Per approfondire

Parliamo sempre, tanto e con tutti. Ma conosciamo davvero il significato delle parole che usiamo? Ecco un sito che, giorno per giorno, ci avvicina al significato delle parole di uso quotidiano, ma anche quelle meno frequenti. Proviamo a rileggere le nostre parole con occhio poetico e meravigliato:
https://unaparolaalgiorno.it/